Premi produttività: basta la parola

Detassazione dei premi di produttività corrisposti ai lavoratori dipendenti del settore privato: non serve alcun documento cartaceo che attesti gli accordi tra dipendenti e datori di lavoro, in base al principio di libertà d’azione sindacale sancito della Costituzione.
L’azienda attesta direttamente nel CUD che le somme si riferiscono a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione o efficienza organizzativa, erogate in base a specifico accordo o contratto collettivo territoriale o aziendale.
Per il 2011 ricordiamo che è stato innalzato a 40mila euro il limite di reddito per l’accesso al beneficio, mentre resta inalterato a 6mila euro il tetto complessivo di retribuzione detassabile.
Il beneficio fa riferimento alle prestazioni correlate a incrementi di produttività, competitività e redditività di lavoro straordinario, di tempo parziale, di lavoro notturno o festivo, alle indennità di turno e alle maggiorazioni per lavoro normalmente prestato in base a un orario articolato su turni.

Fonte: pmi.it

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