Le piccole e medie imprese che realizzeranno investimenti produttivi innovativi riceveranno nuove agevolazioni, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del nostro sistema industriale.
Le risorse impegnate saranno di circa 700 milioni di euro come prima dotazione, ha affermato il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola nel presentare il Decreto del 23 luglio 2009, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Gli investimenti, riguardanti le aree tecnologiche dell’efficienza energetica, della mobilità sostenibile, delle nuove tecnologie della vita, delle nuove tecnologie per il made in Italy e delle tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, devono essere finalizzati a:
– sviluppo di piccole imprese di nuova costituzione, cioè costituite non prima di 24 mesi dalla data di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni;
– industrializzazione dei risultati di programmi qualificati di ricerca o di sviluppo sperimentale;
– realizzazione di programmi di investimento volti al risparmio energetico o alla riduzione dell’impatto ambientale;
– perseguimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale, che saranno precisati dal ministero dello Sviluppo economico con un successivo decreto.
Programmi ammissibili
Il decreto elenca, al Titolo II, i programmi d’investimento che possono essere realizzati unicamente nelle aree ammesse alla deroga rispetto al regime degli aiuti di Stato, previste dalla Carta di aiuti a finalità regionale approvata dalla Commissione europea per il periodo 2007 – 2013.
I programmi devono essere relativi a:
– realizzazione di nuove attività produttive;
– ampliamento di unità produttive esistenti;
– diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi;
– cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva già esistente.
Possono accedere alle agevolazioni relative alle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli anche le imprese di grandi dimensioni, purchè abbiano meno di 750 dipendenti o un fatturato inferiore a 200 milioni di euro.
Il Titolo III riguarda le stesse attività, ma con programmi relativi ad investimenti proposti dalle PMI in aree del territorio nazionale diverse da quelle ammesse alla deroga.
Le modalità e i termini di presentazione delle domande saranno specificate dal ministero dello Sviluppo economico con successivi decreti.
Spese ammissibili e controlli
Queste alcune delle spese ammissibili alle agevolazioni:
– opere murarie e assimilate;
– suolo aziendale e sue sistemazioni (le spese relative all’acquisto del suolo aziendale sono ammesse nel limite del 10% dell’investimento complessivo ammissibile al programma),
– infrastrutture specifiche aziendali;
– impianti ed attrezzature, compresi quelli necessari all’attività economica dell’impresa, esclusi quelli relativi alla rappresentanza;
– per il settore dei trasporti sono escluse le spese relative all’acquisto di mezzi e attrezzature di trasporto;
– programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, brevetti, licenze.
Le agevolazioni concesse in relazione ai programmi d’investimento non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese.
In ogni fase del procedimento il ministero dello Sviluppo economico può disporre controlli e ispezioni sui programmi agevolati, per verificare le condizioni per la fruizione.