Con gli art. 11 e 11 bis del Decreto Salva Italia che prevedono controlli a tutto campo dei conti correnti e di ogni rapporto finanziario con banche , poste ecc. anche in assenza di specifiche indagini tributarie, si sancisce per molti la fine del segreto bancario in Italia.
La norma infatti ha inasprito quanto previsto dalla Manovra di Ferragosto e dal 1 gennaio 2012 gli operatori finanziari (istituti di credito, Poste italiane intermediari finanziari imprese di investimento Società di gestione del risparmio Fiduciarie, società di assicurazione) sono tenuti ad inviare periodicamente all’Anagrafe Tributaria non solo dati anagrafici e codice fiscale relativi agli intestatari, ai delegati e al tipo di rapporto intrattenuto come previsto dall’art. 7 del decreto sopracitato, ma anche:
1) tutti gli importi delle movimentazioni nei conti;
2) tutte le operazioni fuori conto (cambio assegni, richieste di bonifici per contanti, cambio valuta estera) con l’unica esclusione dei pagamenti con bollettini di conto corrente postale inferiori ai 1500 euro.