Ancora una volta l’export sardo si conferma “petrolifero dipendente”, con un incremento del 41,2% tra il periodo gennaio-settembre 2007-2008, che però al netto di questo importante comparto produttivo scende ad un misero 0,13%.
E’ quanto si evince chiaramente dai dati riportati nella periodica rilevazione su “Le esportazioni delle regioni italiane” pubblicata dall’ISTAT.
Analizzando le informazioni estraibili dalla banca dati Coeweb si vede chiaramente che i prodotti petroliferi esportati dalla Sardegna sono passati dai 2,26 miliardi di euro del periodo gennaio-settembre 2007 ai 3,64 miliardi dello stesso arco temporale del 2008 su un valore complessivo delle esportazioni regionali che è stato quest’anno di 4,74 miliardi, con un incremento in valore del 61%.
Al netto del contributo delle produzioni petrolifere, però il risultato esce fortemente ridimensionato e chiude in positivo solo grazie al forte incremento della voce “mezzi di trasporto” passati dai 34 milioni di euro dell’anno passato ai quasi 109 milioni di quest’anno (+220%).
Gli altri settori in crescita sono gli alimentari (+4,6 milioni di euro per un +5%), il cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari (+4,7 milioni € per +368%), il legno e prodotti in leggo (+4 milioni € +21%), prodotti della lavorazione di prodotti non metalliferi (+1,4 milioni € +10%), macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche (+2,5 milioni € +37%).
Gli altri settori sono tutti in contrazione con particolare riguardo ai prodotti chimici calati di 55,858 milioni di euro (-12%) e dei metalli e prodotti in metallo con un -7,2 milioni di euro (-2%).
Va in ogni caso evidenziato ancora una volta che, se si escludono i prodotti petroliferi, i prodotti chimici e i metalli/prodotti in metallo, l’export regionale si riduce a soli 412,4 milioni di euro, a conferma della fortissima dipendenza delle nostre esportazioni e del nostro sistema produttivo e industriale dall’andamento delle imprese operanti in questi settori.
Fonte: Confindustria Sardegna