Tra le novità del Dl anti-crisi che interessano le aziende, non spiccano solo gli sgravi e le misure a tutela delle Pmi in difficoltà; tra i regolamenti approvati riflettori puntati sui crediti fiscali.
In futuro non ci saranno più crediti d’imposta, nè altri incentivi fiscali “automatici”. I bonus di questo tipo, invece, potranno essere fruiti solo «nei limiti dei relativi stanziamenti di bilancio, delle autorizzazioni di spesa, ovvero delle previsioni di minori entrate». Questo vuol dire che andranno tempestivamente “prenotati” e che i soggetti interessati potranno beneficiarne, esclusivamente, «fino all’esaurimento delle risorse finanziarie».
Per premiare i più tempestivi, quindi, lo stanziamento complessivo per gli incentivi sarà destinato a soddisfare le domande pervenute con procedura su istanza in rigoroso ordine cronologico fino a esaurimento fondi. Gli altri restano fuori.
Il Governo ha detto basta agli automatismi (articolo 29, comma 1), imponendo alle aziende che vogliono beneficiare dell’agevolazione di prenotare i bonus fiscali.
Non solo: le agevolazioni sul credito d’imposta saranno da considerarsi ad esaurimento, ossia applicabili soltanto finché ci saranno risorse disponibili.
Per premiare i più tempestivi, quindi, lo stanziamento complessivo per gli incentivi sarà destinato a soddisfare le domande pervenute con procedura su istanza in rigoroso ordine cronologico fino a esaurimento fondi. Gli altri restano fuori.
Il Decreto legge 185/08 applica la medesima procedura anche agli sconti IRAP (deducibilità al 10% su IRES e IRPEF) e a tutti gli incentivi fiscali in precedenza automatici e pertanto abolendo tutti i bonus automatici.
Per recuperare l’IRAP versata negli anni passati si dovrà presentare richiesta telematica presso l’Agenzia delle Entrate: le domande di rimborso verranno accolte solo per gli anni non caduti in prescrizione, ossia i successivi quattro rispetto al momento del pagamento effettuato dall’azienda.
Anche qui si parla di fondi a esaurimento: un miliardo di euro complessivi distribuiti per il 2009 (100 mln), 2010 (500 mln) e 2011 (400 mln).