La Manovra Monti ha anticipato già al 2012 (anziché al 2014) l’introduzione in via sperimentale dell’IMU, l’Imposta Municipale Unica prevista dal Decreto sul federalismo municipale.
L’IMU sostituisce l’ICI e, per gli immobili non locati, anche l’Irpef e le relative addizionali. Di recente, sull’IMU è intervenuto anche il Decreto Liberalizzazioni, che ha introdotto un’ulteriore ipotesi di riduzione dell’aliquota IMU rispetto a quelle già previste dalla Manovra Monti.
L’IMU, Imposta Municipale Unica, è stata prevista inizialmente dal Decreto sul federalismo fiscale municipale, con decorrenza dal 2014.
L’IMU sostituisce, per la componente immobiliare:
– l’ICI;
– l’IRPEF e le relative addizionali per gli immobili non locati.
Ne consegue che, per gli immobili acquistati per essere locati, l’IMU è sostitutiva solo dell’ICI e, quindi, tali immobili saranno soggetti all’applicazione dell’IRPEF e delle relative addizionali (salvo la possibilità per le persone fisiche di esercitare l’opzione per la c.d. “cedolare secca”, ovvero per la tassazione del reddito da locazione con l’aliquota del 21% o 19% per le locazioni a canone concordato).
Il presupposto per l’applicazione dell’IMU (ovvero il possesso a vario titolo di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli), i soggetti passivi, il metodo di calcolo della base imponibile ed i termini di versamento sono gli stessi dell’ICI. Sono, invece, stati modificati i moltiplicatori da applicare alle rendite catastali rivalutate per il calcolo dell’imposta.